IGI (Istituto Gemmologico Italiano) e la certificazione delle superfici in micro diamante
Dec 03, 2021
Valentina Gagliardi è vice responsabile del laboratorio analisi di IGI, l'Istituto Gemmologico Italiano. In quest'intervista racconta come è nata e come si è sviluppata la collaborazione con Elisa Ferrari e il suo team, che ha portato alla certificazione del metodo di calcolo della densità di diamanti presenti sulle superfici in micro diamanti DiamArt.
DiamArt, tra le tante collaborazioni e innovazioni che annovera nella sua giovane storia, ne vanta una molto particolare e prestigiosa: quella con IGI (Istituto Gemmologico Italiano). Un percorso che ha permesso di aprire una nuova via nell'ambito dei processi di certificazione, creando un metodo che consente di calcolare in modo certo e replicabile la densità di diamanti presenti sulle superfici in micro diamanti DiamArt. Lo scopriamo attraverso le parole di Valentina Gagliardi, vice responsabile del laboratorio di analisi di IGI (Istituto Gemmologico Italiano).
Di cosa si occupa IGI (Istituto Gemmologico Italiano) e quali sono le priorità in agenda, dopo questo biennio così complesso?
L'Istituto Gemmologico Italiano è un'associazione senza fini di lucro fondata a Milano nel 1973 e riconosciuta dal Presidente della Repubblica Italiana con decreto legislativo n°767 l'11 Agosto del 1979. In IGI (Istituto Gemmologico Italiano) convivono due importanti realtà: la scuola e il laboratorio di analisi. L'obiettivo principale rimane quello di creare cultura nell'ambito delle pietre preziose, in questo senso la formazione è un aspetto fondamentale. Oltre a questo, si propone di preservare il ruolo super partes che riveste nell'ambito delle certificazioni. Noi del laboratorio dell'Istituto Gemmologico Italiano abbiamo una grande responsabilità nello svolgimento della nostra funzione, ed è preminente che non venga mai meno il rapporto di fiducia con le persone, le imprese o gli enti che si rivolgono a noi. Usciamo da un periodo difficile e nemmeno questo settore è sfuggito all'emergenza che ha messo in crisi, anche economica, tante persone e realtà imprenditoriali. Il nostro ruolo, se possibile, è diventato ancor più importante per garantire e certificare le pietre, i gioielli e quant'altro ci venga chiesto di certificare.
Cosa ha significato per IGI (Istituto Gemmologico Italiano) intraprendere il percorso di certificazione di un processo produttivo altamente innovativo come quello proposto da DiamArt?
La collaborazione è stata occasione di mettere in discussione le nostre conoscenze ed esperienze, e di misurarci con una realtà completamente nuova. Per noi del laboratorio dell’Istituto Gemmologico Italiano, uscire dalla comfort zone per affrontare le richieste che ci ha proposto DiamArt, è stato sfidante e al contempo estremamente stimolante. Non avevamo mai visto nulla del genere prima e abbiamo dovuto modificare i nostri protocolli, per arrivare al risultato: la certificazione del metodo di calcolo della densità di diamanti presenti sulle superfici DiamArt.
Siamo stati molto contenti di conoscere le persone che lavorano dietro al progetto di DiamArt e di veder crescere l’azienda nel tempo.
Quali sono stati i passaggi salienti, le fasi più complesse e quelle più sorprendenti?
Per noi del laboratorio dell’Istituto Gemmologico Italiano è stata una sfida perché non ci eravamo mai misurati con questo tipo di problematica e questo tipo di materiale, che di fatto non esisteva prima che fosse DiamArt a crearlo. Fondamentale per arrivare alla certificazione è stato conoscere nei dettagli il processo produttivo delle superfici in micro diamante. E in questo Elisa Ferrari e il suo team sono stati molto precisi e puntuali. Il processo produttivo DiamArt si basa su una specifica tecnologia attraverso la quale ogni micro diamante viene parzialmente incastonato e accostato uno accanto all’altro in modo da mai sovrapporsi. È questa precisa disposizione delle pietre che fa sì che ogni centimetro quadrato di superficie contenga il medesimo numero di micro diamanti. Al fine di verificare l’esattezza della densità dichiarata in base a questo processo produttivo abbiamo messo a punto un nuovo processo di analisi, nuovi strumenti e nuovi protocolli.
È importante sottolineare che i processi di verifica e controllo del laboratorio dell’Istituto Gemmologico Italiano sono severissimi. Nel caso della certificazione del processo di calcolo della densità del diamante sulle superfici in micro diamanti DiamArt, ci siamo mossi su un terreno completamente nuovo che ci ha chiamati ad una responsabilità ancora maggiore e ad una attenzione scrupolosa nei confronti di ogni minimo dettaglio. Questo ha spinto anche Elisa Ferrari e il suo team ad un attento lavoro per essere sempre più precisi e meticolosi. Uno stimolo reciproco che ha fatto crescere entrambi.
Intraprendere questo percorso è stato esaltante, da una parte abbiamo avuto la spinta per affrontare la sfida, dall'altra la soddisfazione di esserci di riusciti. Veder crescere entrambi i settori, il nostro di analisi e il loro di produzione, è sicuramente uno degli aspetti più sorprendenti e soddisfacenti.
Per IGI (Istituto Gemmologico Italiano) cosa ha significato confrontarsi con il micro diamante?
Difficoltà e stimolo sono andati di pari passo. Non solo la parte analitica, ma anche la parte sperimentale che ci ha portati ad una vera e propria collaborazione per risolvere il quesito che ci ha posto DiamArt. Abbiamo lavorato in sinergia per approntare un processo che fosse pulito e trasmissibile, redatto su carta, punto per punto e replicabile. Un grande risultato. Il lavoro di analisi del laboratorio dell’Istituto Gemmologico Italiano non si deve fermare al proprio cliente, ma deve essere comprensibile soprattutto per chi acquista. Quest’ultimo deve fidarsi e ritrovare tutte le caratteristiche che sta leggendo nel prodotto. La disponibilità, l'onestà intellettuale, la trasparenza e il grande lavoro fatto da DiamArt ha reso più facile il percorso. Si è instaurato un rapporto solido, dove entrambe le parti coinvolte hanno superato i propri limiti per raggiungere un traguardo importante.
Mutuando il linguaggio alpinistico, si può dire che IGI (Istituto Gemmologico Italiano) e DiamArt hanno aperto una nuova via?
Sì, una via che ci ha incuriosito fin da subito, in quanto, seppur inizialmente avevamo solo una parziale comprensione di quella che voleva essere la novità DiamArt, è stata immediata l’intuizione che poteva essere un percorso completamente inedito e una nuova opportunità per il settore della gioielleria. E questo si è confermato nel tempo. Ogni volta che ci arriva un nuovo oggetto DiamArt da certificare, abbiamo modo di stupirci per le numerose possibilità applicative delle superfici in micro diamante: dalle piastrelle alle borsette, dai quadri ai trofei, dalle fibbie ai cinturini.
È sempre una sorpresa constatare che cosa riescono ad inventarsi Elisa Ferrari e il suo team. È stimolante e mai ripetitivo.
Le superfici DiamArt possono essere realizzate sia con diamanti naturali, sia con diamanti sintetici, sia con entrambi. Come avete trovato questa scelta?
Intelligente e coraggiosa. Seguendo questa strada, DiamArt si è posta come super partes rispetto alla scelta di origine del diamante: vi sono ancora molti clienti che ricercano il diamante naturale, ma notiamo un trend di grande crescita anche per il diamante sintetico. Non solo, e lo vediamo dai pezzi che ci inviano per la certificazione, ci è sempre più chiaro che l’offerta DiamArt si propone di superare il concetto classico di diamante, per andare a percorrere una nuova strada, orientata alla creazione di proposte stilistiche ed estetiche da applicare nei settori più vari. L’utilizzo e la valorizzazione delle qualità e caratteristiche di entrambe le tipologie di pietre va proprio in questa direzione.
Chi acquista superfici in micro diamanti DiamArt, può richiedere direttamente a IGI (Istituto Gemmologico Italiano) una certificazione. Di cosa si tratta? In cosa consiste? Come viene rilasciata?
Si tratta di una duplice possibilità che si muove su due direttrici distinte. Primo binario: certificazione del metodo di calcolo; secondo binario: possibilità di certificare la densità di diamante del singolo pezzo. Il primo caso è quello che abbiamo descritto ed è frutto di un'intensa collaborazione. Il secondo è il lavoro che noi del laboratorio dell’Istituto Gemmologico Italiano svolgiamo quotidianamente, cioè quello di certificare i pezzi che ci vengono inviati. I clienti DiamArt ci possono inviare i propri campioni e noi, dopo le analisi necessarie, forniamo loro una certificazione.
IGI (Istituto Gemmologico Italiano) ha invitato DiamArt ad un talk a VicenzaOro nel settembre 2019 e grazie anche a questo intervento DiamArt è stata nominata tra le cento Start up più interessanti da seguire nel settore delle pietre preziose gioiello. Qual è la portata innovativa di DiamArt?
Vicenza Oro 2019 ha rappresentato la vetrina ideale per presentare la nostra esperienza. Sia IGI (Istituto Gemmologico Italiano) che DiamArt meritavano visibilità per ciò che hanno costruito insieme: siamo stati interessati fin da subito, e volerli affiancare è stato utile per capire che cosa avevamo davanti, fino a che punto si potesse arrivare. L’innovazione portata da DiamArt si estende in più direzioni, dalla composizione in micro diamanti naturali e/o sintetici, alle possibilità applicative, e non da ultimo alla certificazione, alla cui definizione abbiamo partecipato anche noi dell’Istituto Gemmologico Italiano. Vicenza Oro ci era sembrato il contesto ideale per promuovere il valore di questa innovazione in tutto il settore, e la fiera ci ha dato ragione, inserendo DiamArt nel suo magazine VicenzaOro+ tra le Start up più interessanti da seguire nel settore delle pietre preziose gioiello.